Archivio mensile:Settembre 2016

Polizze assicurative anche sui mutui pensione. Ma è vero?

È in discussione la legge sui mutui pensione, ovvero quei mutui che verranno erogati dalle banche ai lavoratori che chiederanno di andare in pensione in anticipo. Può sembrare assurdo, ma chi vuole andare in pensione con qualche anno di anticipo, dovrà farsi prestare i soldi da un istituto di credito, per poi restituirli a rate negli anni successivi. Ma non è finita qui. L’erogazione del mutuo da parte della banca dovrà essere coperta da una polizza assicurativa. Assicurazioni ovunque.

Attenzione ai contratti multiutility, apparentemente vantaggiosi solo perché generano una bolletta unica.

Invogliati dall’integrazione delle bollette in una unica, molti consumatori si  assoggettano ad un unico fornitore per luce e gas. Vi sono addirittura aziende che promuovono luce, gas, internet e telefonia mobile.
Dove sta l’inghippo per il consumatore? Sta nel fatto che il contratto con la multiutility è unico per cui se, ad esempio, con un contratto luce e gas attivo, si vuole reclamare solo per quanto riguarda la luce e si recede dal contratto, automaticamente il recesso vale anche per il gas, quindi il consumatore si trova con due utenze non erogate. Meglio, quindi, tenere separati fornitori di luce, gas, telefonia e quant’altro. Ogni fornitura deve avere il suo contratto e di conseguenza la sua bolletta.

Volkswagen ancora sotto accusa: telecomandi difettosi?

Oltre ad essere stata protagonista dello scandalo emissioni, la Volkswagen è oggetto di uno studio che sta avendo risalto sui media tedeschi e che sostiene che i telecomandi per l’apertura delle portiere non garantiscono la massima sicurezza: i ricercatori, infatti, sarebbero riusciti a duplicarli. Il rapporto è stato scritto dal quotidiano Die Welt, e ripreso da autorevoli media tedeschi come i quotidiani Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) e Sueddeutsche Zeitung.

Allarme furti, quindi? A nostro parere, no, poiché la duplicazione di un telecomando non è poi così semplice ed alla portata di un malvivente qualsiasi; piuttosto, si desidera osservare come Volkswagen, incappata nel settembre dell’anno scorso nel cosiddetto «dieselgate», sembra ancora colta in fallo. Il quotidiano Handelsblatt ricorda che Volkswagen ha risposto a centinaia di class action di proprietari di veicoli e cause di autorità e Stati Usa con una transazione da 15 miliardi di dollari.

Ombra delle assicurazioni sulle case per polizze antisismiche?

Dopo il terremoto, ora è il momento della ricostruzione. Ma non si sono fatte attendere delle ipotesi di obbligo per i proprietari di immobili di contrarre polizze assicurative “antisismiche”. Cosa vuol dire questo? Potrebbe voler dire che a far data da un certo giorno, i proprietari di immobili saranno tenuti a contrarre polizze assicurative contro eventuali danni dovuti ai sismi.
Per fare un esempio pratico, basti pensare all’evoluzione delle polizze Rc auto, inizialmente facoltative, poi obbligatorie ormai da tanti anni. Quindi, il preludio per una polizza assicurativa antisismica è più che reale.

Donazioni a favore delle popolazioni colpite dal terremoto

Negli ultimi giorni sono ricorrenti gli appelli, anche di persone di spettacolo, a stare attenti alle raccolte televisive a favore dei terremotati, perché non è dato a sapere come queste organizzazioni poi ripartiscano i denari raccolti fra spese di organizzazione ed aiuti ai terremotati.
È antipatica una tale spettacolarizzazione dei drammi umani, ma purtroppo è così, quindi è bene che siate voi stessi a selezionare con cura chi si propone a tali raccolte. Fate quindi molta attenzione, perché il solo fatto che la donazione metta a posto le coscienze non è detto che porti beneficio a chi ne ha veramente bisogno.

Badanti: a cosa si rischia di andare incontro se il rapporto di lavoro non è in regola

Donne straniere che hanno svolto mansioni di badante nelle case degli apuani si sono rivolte al tribunale di Massa per chiedere soldi per stipendi inadeguati, contributi non versati, ferie non godute e festità non rispettate. A giudicare dalle sentenze già depositate, nel 90% dei casi hanno ragione, la qual cosa comporta notevoli esborsi per le famiglie: stiamo parlando di cifre che spesso superano i diecimila euro. Spesso la cosa accade quando la persona accudita è deceduta, sicché le richieste, quando accolte, impongono un indennizzo che spetta agli eredi.

Prima di arrivare in tribunale, qualcuno cerca un intesa per la definizione bonaria della questione volta a chiudere anticipatamente la contesa. Il consiglio, di solito, è proprio questo: con importi minori di diecimila euro si sconsiglia sempre di proseguire una vertenza che comporta elevate spese legali.

Quando, nonostante il consiglio, si va davanti al giudice, spesso compaiono lunghe liste di testimoni: le badanti, da un lato, vogliono dimostrare la loro dipendenza grazie a connazionali e colleghe, mentre le famiglie chiedono una mano ai vicini per smentire, ad esempio, l’impiego domenicale. Attenzione alle false testimonianze, però: se si dicono bugie si rischia il penale.

E per secondo, “pesce con contorno di plastica”

Gli organismi marini ingeriscono sempre più plastica; pesci, molluschi e crostacei ce la portano indirettamente nel nostro piatto. La denuncia arriva da Greenpeace. L’associazione ambientalista stima che ogni anno arrivino in mare otto milioni di tonnellate di plastica, in forma di microsfere o frammenti dovuti alla degradazione di altri rifiuti.

Il fenomeno dell’accumulo di plastica nel mare è noto da tempo, ma in crescita esponenziale. Altra cosa sono le microsfere: minuscole sfere di plastica prodotte per essere usate in numerosi prodotti come, ad esempio, cosmetici ed altri prodotti per l’igiene personale.

Non si vuole con questo creare allarmi ingiustificati, ma sottolineare la necessità di applicare il principio di precauzione, vietando la produzione di microsfere e cercare di ridurre in generale l’utilizzo della plastica creando imballaggi ecologici. Si pensi, ad esempio, alla bustina di tè: prima di arrivare ad essa, occorrono, a volte, tre passaggi, ed il primo di essi è proprio togliere la plastica che avvolge la confezione.