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Dieselgate: per rimediare e migliorare l’immagine aziendale, auto elettriche Volkswagen a costi accessibili

La vicenda “dieselgate” è stata di gravità tale da indurre la Volkswagen a pensare di immettere sul mercato nuovi modelli a propulsione elettrica a costi simili a quelli dei modelli con motori “classici”.

Volkswagen, con questo atto, crea un precedente molto importante, poiché le vetture elettriche di altri costruttori costano molto di più rispetto ai loro stessi modelli tradizionali. La casa tedesca ha in progetto di presentare un modello a breve al Salone di Francoforte 2017 che si terrà in autunno. Questo è un segnale molto importante che interesserà necessariamente altri costruttori.

Viene da pensare che non tutto il male venga per nuocere: la speranza è che il mercato delle auto elettriche possa finalmente decollare, attraverso proposte di modelli a costi accessibili a tutti, con beneficio dell’ambiente e degli automobilisti.

Volkswagen ancora sotto accusa: telecomandi difettosi?

Oltre ad essere stata protagonista dello scandalo emissioni, la Volkswagen è oggetto di uno studio che sta avendo risalto sui media tedeschi e che sostiene che i telecomandi per l’apertura delle portiere non garantiscono la massima sicurezza: i ricercatori, infatti, sarebbero riusciti a duplicarli. Il rapporto è stato scritto dal quotidiano Die Welt, e ripreso da autorevoli media tedeschi come i quotidiani Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) e Sueddeutsche Zeitung.

Allarme furti, quindi? A nostro parere, no, poiché la duplicazione di un telecomando non è poi così semplice ed alla portata di un malvivente qualsiasi; piuttosto, si desidera osservare come Volkswagen, incappata nel settembre dell’anno scorso nel cosiddetto «dieselgate», sembra ancora colta in fallo. Il quotidiano Handelsblatt ricorda che Volkswagen ha risposto a centinaia di class action di proprietari di veicoli e cause di autorità e Stati Usa con una transazione da 15 miliardi di dollari.

Volkswagen diesel gate

Il caso della programmazione delle centraline elettroniche per passare i test d’inquinamento, come si sa, è partito da autovetture Volkswagen. Circa 15 giorni fa, sempre sul tema del dieselgate, si è prospettata l’ipotesi che anche la Nissan possa essere imputabile di avere programmato in modo simile le proprie centraline. E’ notizia di venerdì che, forse, anche la FCA Chrysler possa essere coinvolta in un diesel gate. Intanto i consumatori, come già annunciato per il caso Volkswagen, possono iniziare un’azione di intermediazione nei confronti dei concessionari.

Abolizione del bollo auto

Da tanti anni si parla di abolire la vecchia tassa di circolazione, poi convertita in tassa di proprietà, relativa alla propria autovettura. Ancora una volta la soluzione prospettata è quella di un aumento sulle accise della benzina. La soluzione, vista per sommi capi, sembrerebbe anche equa, perché meno giri, meno tasse paghi; più giri, più tasse paghi. Ma, sicuramente, nel computo della spesa tutto verrà sbilanciato a favore dello Stato, che cercherà con questa soluzione di incassare maggior danaro che non con la normale tassa di proprietà dell’autovettura, tassa che molte persone non pagano più per impossibilità economiche. Alla luce di queste considerazioni, la soluzione prospettata non sembra quindi nemmeno giusta.

Wolkswagen gate

Da un po’ di tempo non si sente più parlare del caso Volkswagen. Tutto sembra tacere. Alcuni automobilisti si sono aggregati per fare causa direttamente alla casa tedesca. Riteniamo, come tutela del consumatore, che momentaneamente sia azzardato intentare una causa quando è ancora in atto la riforma del codice di procedura penale e civile. Solo a riforma avvenuta si potrà decidere quali saranno le forme migliori per arrivare ad un processo. Certo è che hanno fatto bene quegli automobilisti che comunque hanno cercato una soluzione stragiudiziale con il concessionario e non con la casa madre.

Dieselgate della Volkswagen: aggiornamenti.

Lo scandalo dieselgate non sembra più trovare posto nelle cronache attuali, complici anche i recenti episodi di cronaca nera. Ma nonostante il basso profilo mediatico, appaiono più che mai vive le possibilità di ottenere un risarcimento. Circa un mese fa, la casa automobilistica tedesca ha dichiarato che oltre i 6,5 miliardi di Euro previsti per i richiami (cd. recall) delle auto oggetto dello scandalo, sarà necessario accantonare ulteriori ingenti fondi per far fronte alle conseguenze legali della frode. Ne consegue che il semplice richiamo Continue reading “Dieselgate della Volkswagen: aggiornamenti.” »

SCANDALO VOLKSWAGEN: I NUMERI.

Lo scandalo Volkswagen sta raggiungendo dimensioni abnormi. Secondo fonti ufficiali fornite dai vertici della stessa casa automobilistica, solo in Italia sarebbero 650.000 le auto dotate del software ideato per frodare i test di controllo sulle emissioni diesel. Non potendosi prevedere quali siano le reali dimensioni dello scandalo ma soprattutto quale potrà essere l’impatto dello stesso sulla solidità economica del gruppo, il Tutelaconsumatori sollecita i Consumatori interessati a rivolgersi senza indugio ai propri uffici al fine di ottenere un’adeguata tutela.

Consumatori e Volkswagen

Il Consumatore è tutelato dal Codice del Consumo che, nella sua filosofia, pone come suo primo interlocutore il fornitore di beni e servizi in cambio dei quali ha corrisposto la giusta cifra.
Nello specifico, l’acquirente di un’autovettura potrà agire nei confronti di colui presso il quale ha acquistato l’autovettura; condizione indispensabile per far ciò sarà la richiesta di risarcimento dei danni, unitamente alla messa in mora del fornitore stesso.
S’invitano quindi i Consumatori a rivolgersi al CTCR-Tutelaconsumatori ai seguenti recapiti: 051/320322 (orari d’ufficio), 331/7627666 oppure scrivete a tutelaconsumatori@tutelaconsumatori.it

SCIOPERO DISTRIBUTORI

E’ confermato lo sciopero di 24 ore dei distributori di carburante, che si sovrappone a quello dei self-service.
Niente combustibile fino ale 7,30 di giovedì mattina, quando tutta le rete riaprirà al pubblico.
Penalizzati soprattutto i trasporti di merci. Ovviamente, a farne le spese, anche i Consumatori finali