Archivi categoria: Risparmiatori

Salone del Risparmio 2017 al MiCo

Dall’11 al 13 Aprile si tiene al MiCo di Milano l’edizione 2017 del Salone del Risparmio. Titolo della convention è “Inseguendo la crescita. Risparmi, investimenti, politiche di sviluppo.” mentre la quota dei partecipanti ha già superato quota diecimila.

Secondo quanto anticipato dagli organizzatori, i temi trattati riguarderanno le riforme di politica monetaria e fiscale attuate sino ad oggi, nonché il ruolo rappresentato dall’industria del risparmio gestito all’interno del processo di rilancio economico del paese. Difatti, quest’ultima è costituita da quasi il 50% del totale delle attività finanziarie detenute dalle famiglie italiane e vanta una gestione pari ad oltre 1934 miliardi di euro, palesando un ruolo altamente strategico di supporto all’economia reale del paese.

I contenuti della kermesse prevedono un ampio spettro che va dalle politiche di sviluppo alla previdenza e dall’educazione finanziaria e formazione professionale all’impact investing. Il Salone del Risparmio si pone come obbiettivo la specializzazione dei contenuti, consentendo, agli addetti ai lavori, l’accesso a sette percorsi tematici e la partecipazione ad oltre venti ore di conferenze certificate.

Rituale come ogni anno, l’inaugurazione della convention sarà affidata al Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nonché al Presidente di Assogestioni Tommaso Corcos.

Ed ai risparmiatori chi pensa?

Stiamo assistendo ad una delle maggiori spartizioni bancarie di tutti i tempi. Il riferimento è agli istituti di credito deputati a presentare progetti di acquisizione delle note banche il cui crack ha coinvolto oltre 150.000 risparmiatori.
Il crac è avvenuto oltre un anno fa e fra progetti Atlante e buoni propositi, di fatto, i risparmiatori non hanno ancora visto un centesimo. Le associazioni di consumatori invitano a rivolgersi a chi può offrire loro tutela o di organizzarsi in comitati come hanno fatto alcuni di essi.
La realtà purtroppo è triste, anche perché gli istituti di credito che acquisiscono altre banche prendono in carico sofferenze bancarie e, di conseguenza, mettono a repentaglio anche tanti posti di lavoro – oltre a non restituire un centesimo ai risparmiatori. Una vera ecatombe. Speriamo che se ne possa uscire presto.

Bitcoin. Attenzione alla moneta crittografata.

Com’è noto, il bitcoin è una moneta Informatica usata soprattutto per gli scambi occulti. Non si conosce l’entità del denaro che muova questa moneta, ma certo è che ne muove tanto, al punto da essere quotata alla Borsa di New York. Attenzione, perché la settimana scorsa la moneta ha subito dei forti contraccolpi, passando addirittura in un giorno da €1000 a €300 ogni bitcoin, con una perdita secca del 70%. A cosa siano dovute queste variazioni di preciso non si sa, ma fanno richiamare l’attenzione soprattutto verso i risparmiatori meno attenti ad investire in queste monete crittografate.

Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca: proposte di rimborso a chi ha subìto perdite

I correntisti delle banche venete Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno ricevuto una proposta di rimborso delle perdite subite. La proposta riguarda correntisti, obbligazionisti ed azionisti. Tutto bene, quindi? Non si direbbe, vista l’esiguità della cifra proposta come rimborso: il 15% delle somme perse.

L’unica categoria che potrebbe trarre vantaggio da questa proposta è quella degli azionisti, poiché difficilmente il titolo riprenderà quota fino a tornare al valore d’acquisto. Gli altri correntisti, invece, avendo sottoscritto piani di investimento a più basso valore di rischio, accettando l’offerta vedrebbero riconoscersi ingiustamente una cifra troppo bassa.

Le condizioni poste dalla banca per il successo dell’offerta sono le seguenti: la rinuncia a qualsiasi azione legale contro la banca e l’adesione di almeno l’80% dei potenziali aderenti all’accordo.

Da quanto esposto appare immediatamente che l’accordo proposto sia un capestro, vantaggioso solo per le banche, che vedrebbero realizzati gli obiettivi di ridurre al minimo le cause di risarcimento danni e mettere un freno al deflusso di liquidità.

Auspicabile, quindi che – discorso sugli azionisti a parte – i correntisti non cedano di fronte a condizioni così poco allettanti, optando, invece, per azioni di gruppo con l’obiettivo di ottenere rimborsi di ben maggior valore.

Banche popolari: il Consiglio di Stato sospende la trasformazione in SpA delle banche popolari

Il consiglio di Stato ha bocciati diversi aspetti della legge del 2105 che ha imposto alle banche popolari la trasformazione in spa entro la fine di quest’anno, a pena della perdita della licenza bancaria.
Questa decisione è favorevole ai risparmiatori. Se si effettua un prestito ad un ente, ad esempio una cooperativa, esso diventa prestito sociale e può essere soggetto a qualche forma di tutela.
Se, invece, il prestito va ad una spa, esso non è più classificabile come tale, ma diventa capitale di rischio; in sostanza, nel caso di conversione in spa delle popolari, i risparmiatori si sarebbero trovati ad accettare a posteriori il rischio d’impresa, e l’importo versato non sarebbe più stato tutelato.
Attendiamo ulteriori sviluppi in merito.

Fondo di garanzia dei depositi: funzionerà?

Il fondo interbancario di tutela dei depositi sta accettando richieste di risarcimento dei danni subiti dai risparmiatori. Purtroppo, s’è visto che tale fondo è privo di copertura. Le banche, d’altra parte, non solo non si sono dichiarate pronte a rimpolparlo, ma lamentano elevate sofferenze che, in altri termini, sono debiti. Ci si chiede come possa avviarsi un processo di rimborso con queste premesse.

Crack delle banche popolari: i nostri soldi?

È caduto il governo nella cui legislatura sono avvenuti i noti crack delle banche popolari. È passato più di un anno e, fin dall’inizio, si prospettavano tempi duri per il recupero, perché le soluzioni proposte erano comunque frammentate, ovvero l’80% fino a € 50.000 oppure l’arbitrato, oppure la causa finale.
Tutte soluzioni che, però, non hanno trovato riscontro; anzi, purtroppo, è notizia di questi giorni che i soldi per rifinanziare le banche fallite ed ora anche attraverso la Banca Nuova, non ci sono. Non si parla più nemmeno dei progetti Atlante, con i quali si è tentato di recuperare parte dei denari legati alle obbligazioni. Niente di niente di tutto ciò. Poveri risparmiatori.

Banche popolari: dove sono i soldi?

A distanza di un anno dal crack di diverse banche popolari, i risparmiatori sono ancora tutti al palo. Manca il decreto per il rimborso di determinate categorie, manca il decreto per regolarizzare l’eventuale arbitratomancano tante cose tra cui il fondo di garanzia interbancario nonché altre forme di rimborso. Per contro i dati snocciolati sono di un disavanzo di 183 miliardi. A questo punto sorge il sospetto. Ma dove sono i soldi?

Prelievo forzoso dai conti correnti

Proprio così. Il provvedimento deve ancora essere approvato, ma si delineano già i confini. Tutto nasce dal fondo di garanzia interbancario al quale si sono rivolti i correntisti truffati. La risposta è stata che il fondo è vuoto. Per riempire questo fondo le banche, che lamentano sofferenze, dovranno necessariamente effettuare un prelievo forzoso sui nostri conti correnti. I prelievi potranno arrivare ai 25 Euro all’anno a seconda della tipologia di voce a cui si vuole attribuire il prelievo, ma è evidente che anche pochi euro, moltiplicati per il numero di conti correnti esistenti, porteranno all’incasso di una somma notevole. Molti si chiedono se questo prelievo sia una tantum, ma è intuibile che la risposta sia negativa. Infatti, una volta instaurato il meccanismo, non saranno certamente le banche a fare marcia indietro, lasciando così il prelievo in eterno, come capita per le tante accise imposte dallo Stato.