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Polizze assicurative anche sui mutui pensione. Ma è vero?

È in discussione la legge sui mutui pensione, ovvero quei mutui che verranno erogati dalle banche ai lavoratori che chiederanno di andare in pensione in anticipo. Può sembrare assurdo, ma chi vuole andare in pensione con qualche anno di anticipo, dovrà farsi prestare i soldi da un istituto di credito, per poi restituirli a rate negli anni successivi. Ma non è finita qui. L’erogazione del mutuo da parte della banca dovrà essere coperta da una polizza assicurativa. Assicurazioni ovunque.

Fondo Atlante per il Monte dei Paschi di Siena

Nuovo piano del fondo Atlante per le sofferenze del Monte dei Paschi di Siena. L’obiettivo è quello di raggiungere i 10 miliardi di titoli da vendere sul mercato normale. Purtroppo saranno titoli ad alto rischio, quelli venduti dal progetto Atlante, perché nascono da fondi inesigibili. Chi ne farà fronte? Sì, in parte lo Stato, e per il resto? Vedremo.

Finanziamenti occulti

Tra i canali adottati per finanziare il terrorismo sembra che vi sia la valuta crittografata, una su tutte rappresentata dal bitcoin, da anni seguito nei nostri articoli.
La valuta crittografata sta prendendo sempre più spazio nel mondo finanziario: quando assalirà i mercati finora riservati solo alle banche?

Risparmiatori in ferie?

Da alcuni giorni le cronache sono dedicate purtroppo ad eventi nefasti. I notiziari non parlano praticamente più dei risparmiatori e degli investitori che hanno perso i loro soldi nelle varie banche popolari. Oggi praticamente tutto va in vacanza perché dal primo agosto anche i tribunali osservano un mese di chiusura. Ovviamente ciò vale anche per i risparmiatori che, per il mese di agosto, non vedranno avanzare le loro richieste di risarcimento. Le associazioni dei consumatori sono comunque attente agli sviluppi di tutte le vicende ivi compresa quella delle banche popolari.

Monte dei Paschi di Siena

Ancora fa parlare di sé in Borsa il titolo del Monte dei Paschi di Siena. E’ ormai ufficiale che tra pochi giorni si conoscerà il piano di salvataggio dell’Istituto. Verranno acquistati 10 miliardi di sofferenze ed altri 5 miliardi verranno reperiti emettendo obbligazioni. Queste ultime, che rappresentano i 5 miliardi da recuperare presso i risparmiatori, si pensa che andranno a ruba: l’Istituto, infatti, è uno dei più grandi d’Italia.

Ancora sofferenze bancarie

In questi giorni l’Europa sta rivedendo le stime di crescita perché si prevede uno sviluppo inferiore a quello previsto. Bisogna, quindi, rivedere tutti i conti; il ministro dell’Economia italiano ha suggerito alle banche di rivedere le stime delle sofferenze bancarie in difetto, perché sembrerebbero abbastanza gonfiate. Questo è comunque un campanello d’allarme dell’andamento dell’economia. Le sofferenze si rifletteranno inevitabilmente sui beni di consumo in modo significativo, laddove i consumatori dovevano ricorrere alle banche, perché queste ridurranno le linee di credito.

Sofferenze bancarie

I crediti ritenuti inesigibili, chiamati sofferenze bancarie, sembrano uno dei nodi fondamentali del nostro sistema bancario. Essi ci sono sempre stati ma, adesso, ne esaltano la presenza. Infatti, fino a qualche mese fa, le sofferenze bancarie venivano acquistate da agenzie di recupero crediti. Erano operazioni importanti, perché si parlava sempre di somme molto cospicue. Dove sono finite queste agenzie di recupero crediti? Perché lo Stato non rivende ad esse le sofferenze bancarie e non le lascia più negoziare con l’agenzia di recupero crediti? Il dilemma esiste e, come al solito, pone diversi interrogativi.

Fondo interbancario di tutela dei depositi: cosa copre

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) fu costituito nel 1987, inizialmente ad adesione volontaria; dal 2011 è un consorzio obbligatorio avente come scopo la tutela dei depositi su conti correnti bancari (e non solo). Ad esso devono aderire tutte le banche italiane aventi come forma societaria la spa; le succursali di banche comunitarie operanti in Italia aderiscono su base volontaria, la qual cosa è finalizzata ad integrare la tutela offerta dal sistema di garanzia dello Stato di appartenenza. Sul sito ufficiale del fondo è possibile consultare l’elenco delle banche aderenti:

Banche consorziate

Il fondo copre depositi nominativi (conti correnti, depositi a risparmio nominativi, certificati di deposito nominativi, buoni fruttiferi); in pratica, si tutela il risparmio, ma non l’investimento, fino ad un importo a persona di 100.000 Euro. Le banche di credito cooperativo non aderiscono in quanto esse stesse hanno costituito un fondo che presenta caratteristiche simili; anch’esso copre fino a 100.000 Euro a persona.

Il BancoPosta non aderisce a questa istituzione, poiché i depositi su conto corrente BancoPosta e tutti i titoli postali sono garantiti direttamente dallo Stato.

Ancora banche

Il nodo delle banche è venuto al pettine. Troppe le sofferenze – soldi prestati che non potranno più rientrare – che il sistema bancario sta in un qualche modo scontando. Alcune banche importanti, ma non solo quelle, dovranno ricevere sovvenzioni pubbliche, nella fattispecie dal governo, per sanare i propri bilanci. Ci si appella all’Europa sperando che questa contribuisca all’operazione. Anche le borse sono in attesa di vedere come si risolverà la questione. Questa settimana sarà decisiva.

Progetto Atlante: cos’è

Cos’è il progetto Atlante? È un progetto finanziario, ideato dall’attuale governo in carica, per vendere in un mercato parallelo le sofferenze bancarie. In buona sostanza, quando le banche hanno delle sofferenze, ovvero debiti che saranno difficilmente rimborsati da coloro che hanno ottenuto prestiti o mutui, la banca dice che quella somma di denaro viene accantonata come sofferenza. Molte di queste sofferenze, quindi, potrebbero non essere rimborsate nel medio e lungo termine. Il governo ha pensato bene di creare un mercato parallelo per la vendita di queste sofferenze e di garantire in prima persona quelle che esso stesso valuta solvibili. Il mercato che risulterà sarà un misto di titoli solventi ed altri assolutamente insolventi, ma gli interessi che si otterranno nell’acquisto di questi titoli sarà sicuramente allettante. Attenzione, perché dove si guadagna molto c’è altrettanto elevato rischio.