Linee ADSL: cosa significano i termini ULL e WHOLESALE?

Quando ci si distacca da Telecom, l’operatore di telefonia alternativo può fornire il servizio in ULL o in Wholesale. Cosa significano questi termini?

ULL è l’acronimo di Unbundling Local Loop (traducibile come “accesso disaggregato alla rete locale”), ed indica la possibilità che hanno i nuovi operatori telefonici di utilizzare infrastrutture di proprietà di Telecom Italia dietro pagamento di un canone di affitto.
Quando si effettua l’ULL, i cavi e le apparecchiature prese a noleggio vengono direttamente utilizzate dal nuovo operatore, che diventa in tutto e per tutto responsabile dei servizi di telefonia resi al cliente. Quindi, le cose vanno come se esso fosse effettivamente proprietario di tutta la rete.

Nelle connessioni in wholesale – termine che significa “all’ingrosso” – i gestori comprano le ADSL da Telecom e le rivendono esattamente così come a loro consegnate. Il gestore che rivende, quindi, affitta solo la connessione, non parte dell’infrastruttura.

Questo ha una ricaduta quando un tecnico deve uscire per un guasto. Con una connessione ULL, il gestore alternativo interviene direttamente sulla struttura che ha noleggiato inviando i propri tecnici. In wholesale, invece, il gestore non Telecom riceve la segnalazione del cliente, ed essa viene girata a Telecom, proprietaria della linea.

Si può immaginare che Telecom non abbia come priorità dare il servizio ad altri operatori, anche se con essi ha stipulato un contratto; verosimilmente, darà la priorità ai propri clienti.

Da quanto esposto si capisce come la liberalizzazione sia stata fatta a metà, con Telecom ancora in posizione dominante. Etica e pratica si scontrano: con Telecom si è sempre in ULL, anche nei piccoli centri dove altri operatori non avrebbero un ritorno economico noleggiando parti di cabine ed apparecchiature Telecom. Chi sottoscrive un contratto ADSL dovrebbe essere informato sulla situazione in cui si troverà.

Il modo in cui è stata effettuata la liberalizzazione, con penalizzazione di fatto degli operatori alternativi, fa sorgere spontanea una domanda: è giusto tutto ciò?

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